Farfalle e Libellule del Laghetto di Basiglio

Le aree adiacenti al laghetto di Basiglio sono prevalentemente terreni agricoli, le zone a prato spontaneo sono presenti (cosa comunque rara nella periferia milanese) ma non sono particolarmente estese. A causa della relativa non eccessiva presenza di fiori le specie di farfalle presenti non sono quindi moltissime. Ad ogni modo alcune varietà come ad esempio le splendide Vanesse, le Cavolaie (le farfalle interamente bianche), e i piccoli Licenidi sono molto comuni, inoltre altre belle specie si possono incontrare facilmente anche se solo di passaggio. Nei prati spontanei sono inoltre presenti alcune varieta di Falene.
La presenza del laghetto, la gran quantità di canali adiacenti ai campi e la presenza di numerosi insetti (tipule, zanzare, mosche, ecc) potenziali prede, costituiscono invece un habitat ideale per le Libellule che infatti sono presenti nell'area estremamente numerose e di molte specie differenti.

Tra le specie più comuni di Farfalle e Libellule presenti ricordiamo le principali:

Vanessa io

 

















Sicuramente una delle più belle farfalle europee è molto comune in tutto il territorio di Basiglio e si può incontrare facilmente anche nei prati di Milano 3 anche nei periodi particolarmente freddi.
La famiglia dei ninfalidi, comprende un numero cospicuo di specie (circa una settantina in tutta Europa) tutte con la caratteristica di essere molto vistose. Le zampe anteriormente sono ridotte, ma, esclusivamente negli esemplari maschili sono simili a spazzole. Per alcune specie la struttura delle zampe anteriori è quasi l’unico carattere che permette di distinguerne il sesso.
I ninfalidi, tra cui la Vanessa io (Inachis io), vanno in ibernazione allo stadio adulto, nascondendosi in angoli bui durante l’inverno in accordo con la caratteristica di avere la parte inferiore molto scura.
L’Inachis io presenta una livrea molto elegante, la parte superiore, molto vistosa, presenta le cosi dette “macchie ocellate” utilizzate per distogliere l’attenzione dal corpo da parte di eventuali predatori, mentre inferiormente è bruno scuro con delle linee nero violacee utile per la mimetizzazione.
Il bruco è nero, spinoso con dei puntini bianchi. Lo sviluppo avviene su specie nutrici quali l’ortica (Urtica dioica L.) e il Luppolo (Humulus lupulus L.).

Vanessa atalanta



















Come la Vanessa io la Vanessa atalanta è molto comune in tutto il territorio di Basiglio e si può incontrare facilmente anche nei rati di Milano 3 anche nei periodi particolarmente freddi.
La Vanessa atalanta Linneo 1758,  è una farfalla che vive nelle aree geografiche piu’ miti dell’ Europa, dell’Asia e  del Nord America. Questa bella farfalla si riconosce dalle ampie ali color nero, le anteriori macchiate di bianco e solcate di larghe strisce rosse, le posteriori ampiamente bordate di rosso. Il bruco si nutre di foglie di Ortica e più raramente di Cardo, mentre gli esemplari adulti per nutrirsi frequentano sovente i fiori di piante come la Buddleia (Buddleja Davidii),   la frutta marcescente, o addirittura gli escrementi degli animali, dove i maschi trovano sostanze indispensabili per la loro riproduzione. Questa specie  di farfalla vive abitualmente in zone temperate ed in primavera effettua delle migrazioni verso nord. Nel nord Europa, è una delle specie di farfalle visibili più tardivamente prima dell'arrivo dell' inverno.  Ebbene, mentre la quasi totalità delle farfalle ha una vita molto breve, al massimo una decina di giorni,  solo alcune poche specie: principalmente le Vanesse, hanno una vita lunga, che può durare fino a undici mesi e trascorrono l’inverno riparate e riscaldate all’interno delle fessure delle rocce o nelle cavità di vecchie mura in pietra.
Ai primi tepori della primavera, tutte queste farfalle, e quindi anche le Vanessa atalanta,  sono le prime a risvegliarsi, ponendo alla nostra vista i loro meravigliosi colori ed annunciando il cambio della stagione. Occasionali giornate tiepide d’inverno le fanno risvegliare, cosicché nelle ore più miti è possibile vederne qualcuna, crogiolarsi al pallido sole o posate preferibilmente su rocce o pietre.

Pieris rapae o Cavolaia


















La Cavolaia minore o Rapaiola, è una farfalla appartenente alla famiglia Pieridae comunissima il tutto il territorio di Basiglio e Milano3
È simile alla Pieride del biancospino, ma contraddistinta da dimensioni minori. La fascia apicale è estesa verso il basso fino alla VI venatura. La femmina presenta una sfumatura giallastra e due macchie nere sull'ala anteriore.
L'apertura in genere è di 50 - 60,5 mm.
Le generazioni dei mesi estivi presentano una colorazione più scura sulle parti superiori e sulle parti inferiori dell'ala posteriore, mentre le generazioni primaverili risultano più grigiastre.
La larva è di colorazione verde-giallognola, sono presenti tutto l'anno, ma solitamente da marzo a novembre, isolate e ben mimetizzate nella vegetazione. Il bruco risulta molto simile a quello di Pieris napi (Pieride del navone), da cui può essere distinto per la presenza di una linea gialla lungo il dorso, segnatamente nelle ultime deposizioni.
La specie è diffusa dall'Europa all'Africa del Nord e al Giappone. Alcuni esemplari sono stati introdotti in Nordamerica. Rinvenibile anche in Australia. Diffusa in tutta l'Italia.
È uno dei lepidotteri diurni più comuni e lo si può trovare su terreni incolti, giardini, aree fiorite in genere, ma anche ai bordi delle strade. La fascia altimetrica va dal livello del mare fino a 2000 m di quota in Europa centrale; in Italia si spinge fino a 2300 m.

Aporia crataegi

















Aporia crataegi si incontra a Basiglio di passaggio in alcuni periodi dell'anno
Le nervature alari sono rilevate e marcatamente nere nei maschi; sono invece marroni nelle femmine (spesso di dimensioni maggiori dei maschi). Gli apici delle ali sono lievemente squamati, in particolar modo nelle femmine. Le ali tendono a diventare trasparenti via via che l'età aumenta. Le nervature alla base delle ali, sia anteriori, sia posteriori, ricordano delle "ali ridotte".
L'apertura alare va dai 6 ai 7,5 cm.
Gli adulti possono assumere grandi quantità di liquidi dal terreno umido.
Si rinviene in luoghi fioriti di campagna, soprattutto in collina. Un tempo la si poteva notare anche in zone pianeggianti, ma negli ultimi decenni si è avuta una tendenza al progressivo ritiro verso zone di quota più elevata.
È una specie paleartica, diffusa in tutta l'Europa centro-meridionale, Africa mediterranea e Asia temperata fino a raggiungere le coste della Corea e del Giappone.

Melanargia galatea

















Si incontra a Basiglio di passaggio in alcuni periodi dell'anno
La Melanargia Galathea pur appartenendo alla fam. Satyridea i cui rappresentanti sono farfalle di colore marrone con macchie il cui centro è bianco  (simili ad occhi di rapaci), esse sono di colore bianco con segni scuri.
Il maschio si differenzia dalla femmina per l'intensità delle macchie nere sulle ali e per la presenza di un margine a mo' di cornice su entrambi le ali, come si può notare dalla foto.
Una caratteristica peculiare di questa famiglia di farfalle è quella di avere un ingrossamento alla base di alcune venuzze site sulle ali anteriori, molto evidente nell'esemplare vivo.
Diverse ipotesi sono state formulate sull'utilizzo da parte dell'animale di questi ingrossamenti, che sembrano essere cavi. Una tra le più accreditate ipotesi ritiene che tali ingrossamenti servano all'animale per la percezione dei suoni.
Un'altra caratteristica che le differenzia dalle altre farfalle bianche sta nela forma delle quattro zampe che sono ambulacrali, cioè atte al movimento. Le zampe che hanno di solito le farfalle di questa famiglia sono a forma di spazzola e non sono idonee al movimento.
Presentano  un paio di antenne non molto clavate e sono farfalle che amano vivere nelle praterie e si nutrono di nettare.
Le larve presentano un corpo assottigliato alle due estremità e posteriormente possiedono una corta "coda" forcuta. Il loro colore va dal verde al marrone e si nutrono di erba.

Iphiclides podalirius


















Si incontra a Basiglio di passaggio in alcuni periodi dell'anno
Ha una livrea giallo pallida, a fasce trasversali bruno-nerastre, a forma di V dirette verso l'angolo dell'ala anteriore. In alcune varietà il colore di fondo può essere bianco e le fasce essere di un nero marcato. Ha un'apertura alare di 6.5-8 cm. Le ali posteriori hanno delle macchie ocellate arancioni e azzurre e le code sono piuttosto allungate e scure.
Può avere 2-3 generazioni annue. Il bruco ha una forma che ricorda una piccola limaccia, ha il corpo verde con linee gialle ed è spesso macchiato di rosso. Si sviluppa a spese di specie arbustive e Rosaceae (come Prunus spinosa e Crataegus monogyna).
È una specie termofila con buona tendenza migratoria. Il volo avviene da marzo a settembre, nelle aree aperte e/o coltivate, ma provviste di copertura arboreo-arbustiva. La specie frequenta le foreste temperate e le pianure assolate fino a circa i 1700 m di quota, ma sta risentendo della rarefazione delle siepi in pianura. Diffusa in Europa, Africa settentrionale, Asia temperata e parte della Cina; in Italia è presente ovunque dalle zone di pianura a quelle montuose.

Gonepteryx rhamni 



















Si incontra a Basiglio di passaggio in alcuni periodi dell'anno
Linnaeus, 1758, è un lepidottero della famiglia Pieridae, diffuso in Europa e Asia.
È una delle farfalle più precoci in quanto sverna allo stato di adulto, protetto nelle cavità naturali: i primi individui volano già in febbraio.
Il dimorfismo sessuale è marcato: i maschi hanno un bel colore giallo limone mentre le femmine sono quasi bianche.

Licenidi




















I Licenidi sono piccole farfalle dai colori molto intensi. Ne esistono molte varietà ed alcune di esse sono molto comuni nei prati e nei campi adiacenti al laghetto


Libellule

Se l'area del laghetto di Basiglio non è particolarmente ricca di Farfalle non si può dire la stessa cosa per le libellule. La presenza del laghetto è la gran quantità di canali adiacenti ai campi costituiscono infatti un habitat ideale per questi insetti che sono presenti estremamente numerosi.
Tutti gli insetti comunemente chiamati libellule appartengono all'ordine degli "odonati" che dal greco significa "mandibole dentate".
Sono infatti grandi predatori carnivori sia nella fase larvale che in quella adulta.
Hanno grandi occhi composti che occupano quasi tutta la superficie della testa.
Il torace porta zampe sottili e grandi ali membranose fittamente reticolate, atte ad un volo veloce ed acrobatico.
Le larve, grigie, brune o verdi,vivono sul fondo di stagni e ruscelli.
Feroci carnivore, hanno una particolare struttura, detta maschera, data dal labbro inferiore modificato, che scatta in avanti per afferrare la preda - in particolare insetti, avannotti e girini.
Le Libellule adulte non vivono che poche settimane. Esse sono eccellenti predatrici e cacciano in volo: individuano la preda con i loro grandissimi occhi e le si lanciano addosso in volo a piena velocità, imprigionandola tra le zampe.
Grazie alle lunghe ali mosse dai forti muscoli racchiusi nel torace, le Libellule possono raggiungere velocità notevoli; non solo, ma sono in grado di arrestarsi istantaneamente, librarsi immobili e volare all'indietro per brevi tratti.
Le giovani larve di Libellula vivono invece nell'acqua e sono delle voracissime predatrici; per cacciare utilizzano la "maschera", uno speciale organo prensile ripiegato al di sotto del capo, pronto a scattare per afferrare la preda.

Sympetrum sanguineum

















Si tratta di una libellula appartenente al sottordine degli Anisotteri, ha dimensioni del corpo che variano dai 35 ai 40 mm. Come tutti gli Odonati appartenenti a questo sottordine ha l'addome massiccio con ali (le posteriori più larghe alla base di quelle anteriori) portate a riposo aperte in senso orizzontale rispetto al corpo, occhi contigui, volo potente. Il maschio presenta l'addome rosso fiammante e la fronte rossa, mentre la femmina ha l'addome giallastro ed è priva di ovopositore appariscente.
Si trova in ambienti di acque stagnanti di ogni tipo ed è molto comune. Gli adulti si possono osservare da giugno fino alla metà di ottobre.
I maschi stazionano spesso su posatoi nei pressi di paludi o stagni e si staccano solo per la cattura di qualche preda.
Le uova vengono deposte di solito vicino alla sponda dello specchio d'acqua o del canale.
Le larve, abbastanza tozze e di dimensioni abbastanza ridotte (max 18 mm) non presentano branchie esterne, ma hanno un elaborato sistema di branchie tracheali nella cavità intestinale; vivono generalmente sul limo del fondo o tra la vegetazione sommersa dove tendono gli agguati alle loro prede catturate grazie alla rapida estroflessione della maschera, struttura prensile derivante dalla modificazione del labbro

Platycnemis pennipes
















Dimensioni: lunghezza: 35-37 mm, apertura alare 40-50 mm. Descrizione: libellula facilmente riconoscibile per le zampe mediane e posteriori con tibie fortemente dilatate. La colorazione di Platycnemis pennipes, unica specie di questo genere presente in Italia, varia dal bianco crema al celeste tenue. I maschi adulti tendono a divenire blu. Il torace presenta banda antiumerale "doppia". I disegni addominali sono neri e molto variabili, a volte, concentrati nella porzione terminale dell'addome mentre, in altri casi, tutti i segmenti sono attraversati da due linee dorsali parallele. Distribuzione e habitat: specie comune e molto adattabile, è presente nell'Italia continentale. Si rinviene sia presso torrenti, fiumi, canali che in corrispondenza di ambienti con acque ferme dove si riproduce. Periodo di attività: maggio-settembre.

Ischnura elegans


















Dimensioni: lunghezza: 30-35 mm, apertura alare 30-45 mm. Descrizione: piccola libellula con dorso dell'addome interamente nero tranne l'ottavo segmento chiaro. I maschi immaturi sono verdi mentre gli adulti presentano porzione centrale dell'addome bronzo-marrone, testa, torace ed estremità addominale celesti. I maschi di questa specie si distinguono anche per i cerci divergenti ed il pronoto con esteso lobo mediano. Le femmine adulte possono avere la stessa colorazione del maschio (femmine andromorfe) ma, generalmente, sono verdi-brunastre con forme giovanili aventi torace rosa-lilla. Gli occhi sono scuri superiormente, il pterostigma, dell'ala anteriore, è bicolore (bianco-nero). Distribuzione e habitat: molto comune in tutta l'Italia continentale. La si può osservare nei pressi di qualsiasi ambiente acquatico. Tollera anche acque salate ma non acide. Periodo di attività: aprile-novembre

Pyrrhosoma nynphula



















Dimensioni: lunghezza: 25-30 mm, apertura alare 33-40 mm. Descrizione: piccolo zigottero molto simile nell'aspetto a Ischnura elegans. Distribuzione e habitat: presente in tutta Italia e isole negli ambienti più disparati, dai corsi d'acqua alle zone paludose. Periodo di attività: aprile-settembre

Calopteryx splendens



















Dimensioni: apertura alare 50-70 mm. Descrizione: damigella slanciata dal volo un po' traballante, vivacemente colorata con ali che si restringono gradualmente verso la base. Il maschio è blu metallico e presenta ali con fascia scura (azzurrina negli esemplari neosfarfallati) che parte dal nodulo. Nella specie Calopteryx virgo, con la quale può essere confusa, questa fascia inizia prima del nodulo. Le femmine sono di color verde metallico con ali sfumate di verde-bruno e pterostigma bianco (pseudopterostigma). Nell'affine C. virgo  quest'ultimo è più distante dall'apice dell'ala. Nel maschio il pterostigma è assente. Le zampe, in entrambi i sessi, sono completamente nere. Questo carattere la distingue da C. haemorrhoidalis nella quale almeno le tibie sono rossastre. Distribuzione e habitat: specie legata principalmente alle acque correnti. Frequenta corsi d'acqua, canali e rogge dove si rinviene numerosa. Isolati individui adulti si possono osservare anche lontano dall'acqua, nelle radure e nei boschi. Presente in tutta Italia, isole comprese, con diverse sottospecie. Periodo di attività: il periodo in cui è maggiormente presente è luglio-agosto.

Orthetrum cancellatum


















Questa specie di Orthetrum è la più comune, ama le acque ferme, ma non disdegna le acque correnti, difficilmente si allontana dalle immediate vicinanze degli acquitrini
Vola da Aprile a Settembre, nell'accoppiamento il mashio maturo afferra la femmina in volo, poi il tandem si posa su un ramo o sul terreno,dopo una ventina di minuti la coppia si separa, la femmina vola rasente l'acqua, toccando ripetutamente la superficie dell'acqua con l'addome, lasciandovi cadere le uova. Il maschio usa per agganciare la testa della femmina durante l'accoppiamento.

Gomphus vulgatissimus

















Tra le specie di libellule, una delle più precoci è sicuramente Gomphus vulgatissimus, specie che si può osservare maggiormente nel mese di maggio. Questa specie, che può raggiungere i 45 – 50 mm di lunghezza, popola il medio – basso corso di fiumi debolmente correnti e dal fondale sabbioso. Nella zona è possibile rinvenirlo anche lungo i canali irrigui.

1 commento:

  1. Sono un frequentatore del Laghetto (pescatore), e sanche io sono un amanete della natura.
    L'articolo è molto interessante!

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