Gli uccelli del Laghetto di Basiglio

Nel Laghetto di Basiglio sono presenti moltissime specie di uccelli, una gran parte di esse si possono incontrare con estrema facilità, altre sono presenti più di rado e si incontrano solo in determinati periodi dell’anno. Tutte le specie che seguono comunque, sono state avvistate nell’area più volte.

Svasso
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta

Ha corpo slanciato grande circa come il germano reale. Il piumaggio nuziale è bruno superiormente, con petto, parte anteriore del collo e faccia bianchi con ciuffo e collare bruni; piumaggio autunno-invernale simile al precedente, ma molto bianco sul capo, con ciuffo e collare quasi assenti; nei giovani somiglia agli adulti in inverno, con striature scure sul collo e inferiormente fulviccio; pulli biancastri con striature scure. Il becco è relativamente lungo, appuntito, rosso in primavera-estate, rossastro in inverno (adulti) o rosa pallido (giovani).
La teta è allungata, con collo lungo; gli occhi hanno iride rossastra con anello interno aranciato (adulti) o aranciata con anello interno giallo (giovani).Le ali sono brune e strette; la coda breve.Zampe verdi-olivastre-giallastre (adulti) o brunastre (giovani) con piedi lobati.Dimorfismo sessuale non evidente (i maschi sono più grossi delle femmine).
Ha abitudini diurne-crepuscolari-notturne. L'incubazione delle uova dura 27-28 giorni (in genere una cova all'anno); la prole è nidifuga. Il volo è veloce, con rapidi battiti d'ali; dall'acqua parte con una breve corsa.

Seguono le schede di oltre trenta uccelli presenti al Laghetto di Basiglio

Fagiano
 Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta


















Maschio 66/89 cm, Femmina 53/63 cm per un peso variabile dai 800/1500 g. Uccello ben piumato, dalle dimensioni di un pollo domestico, corpo ovale con coda lunga ed appuntita, ali medie e potenti, il M. é molto variopinto con testa verde-scuro brillante, porzioni di pelle rossa attorno agli occhi e corti ciuffi auricolari, piumaggio per lo più rosso-bruno con grossolana barratura nera, presenta collare bianco nella sottospecie Torquatus e Mongolicus.
Piumaggio mimetico bruno giallastro con macchie nere nella Femmina; parti superiori variamente screziate di chiaro e scuro; parti inferiori color crema. Il giovane é somigliante ad una starna, meno tondeggiante. Comportamento: molto elusiva e mimetica la Femmina. fugge spesso correndo. Il volo é veloce e dritto, poco agile. E’ stanziale.

Storno
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta


















Lo storno (Sturnus vulgaris), lungo 22 cm e con un'apertura alare di circa 37 cm, ha un piumaggio nero con riflessi bronzei e verdi su cui spiccano macchie bianche.Quando non è impegnato in attività riproduttive, ha abitudini gregarie e trascorre il giorno alla ricerca di cibo visitando le campagne ed i boschi. All'imbrunire gruppi di storni provenienti da zone limitrofe si riuniscono a formare grandi stormi che con voli spettacolari raggiungono il "dormitorio", costituito da un gruppo di alberi o un canneto in cui trascorrono la notte. I nemici  più temibili per lo storno sono i falchi, le martore, le donnole, gli scoiattoli ed i ghiri, nonché altre specie di uccelli. Comunque interviene la sua grande prolificità a rimediare in breve alle perdite provocate dai predatori.
E' presente in gran parte dell'Europa e dell'Asia ma è stato introdotto dall'uomo anche nel Nord America, nel Sud Africa e in Oceania. L'attuale popolazione di storni presenti in Nord America è costituita da circa 200 milioni di individui, tutti discendenti da un gruppo di circa 100 storni liberati nel Central Park di New York meno di un secolo fa.   In Italia è stazionario e di passo invernale.
Lo storno preferisce le pianure, specialmente le praterie cosparse di boschetti, e poiché ama l'acqua anche i luoghi umidi. Lo si può trovare comunque in ambienti molto vari, e talvolta anche sui monti e nelle faggete. Sulle Alpi si spinge fino ai 1.400 metri di quota.
Il periodo degli amori, in Italia, comincia alla fine di maggio e si protrae sino a giugno.
Nidifica sia in ambienti naturali, dove utilizza cavità nei tronchi o su rocce, sia in ambienti urbani, tra le tegole o all'interno dei comignoli. La femmina depone da 4 a 9 uova di colore azzurro pallido che vengono covate da entrambi i genitori per circa 15 giorni.
Lo storno è onnivoro, si nutre di frutti, bacche e semi, insetti, lombrichi, ragni e larve. Cerca il cibo sia a terra che sugli alberi e talvolta crea danni notevoli all'agricoltura, sia nel periodo di maturazione della frutta, sia nel periodo della semina.

Merlo
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta




















La specie è presente come nidificante in Europa centro-meridionale, in Asia centrale e Africa settentrionale. In Italia è presente sia di passo (doppio) che nidificante. I luoghi dello svernamento sono rappresentati da tutto il bacino del Mediterraneo.
Specie arboricola, monogama e territoriale. Il periodo riproduttivo va da febbraio a maggio. Il nido viene realizzato dalla femmina all'interno di cespugli o siepi, dove depone dalle 3 alle 5 uova. L'incubazione, effettuata dalla sola femmina dura 13-14 gg; i pulcini lasciano il nido dopo cir ca due settimane. Non sono rare 2-3 covate annue. L'alimentazione del merlo varia da piccoli semi ad insetti; la ricerca del cibo viene effettuata scavando con il becco sotto terra. Il volo migratorio è notturno.

Picchio rosso maggiore
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Media


















Vive in tutta l’Europa. In Asia non manca in nessuna delle zone boscose della Siberia. Abita i boschi estesi di latifoglie e conifere, i campi alberati ed i parchi e d’inverno compare anche nei giardini. Ha una particolare predilezione per i boschi di pioppi, olmi e salici.
In genere i picchi sono animali solitari, diffusi in tutto il mondo tranne che in Australia; nidificano ovunque ci siano alberi, nelle foreste pluviali come nei parchi cittadini. Si nutrono principalmente di insetti, che individuano battendo il legno degli alberi con il becco e servendosi poi di quest’ultimo come di una piccozza per afferrarli. Gli ornitologi sanno riconoscere i diversi picchi ascontandoli tamburellare sui tronchi degli alberi. Il picchio rosso maggiore è quello che lo fa più velocemente: dai sei ai dieci colpi al secondo. Tutta la vita del picchio si sviluppa in relazione a questa attività. A cominciare dal corpo: il becco è robusto e a crescita continua, i muscoli del collo sono sviluppatissimi, due artigli delle zampe sono orientati in avanti e gli altri due indietro per favorire la presa sui tronchi, e la coda è lunga e rigida per assorbire i contraccolpi. Il picchio tamburella per richiamare un partner con il quale accoppiarsi, per cercare larve di insetti da mangiare sotto le corteccie, ma soprattutto per scavare il nido. È un’attività molto faticosa, che a seconda della durezza del legno può richiedere da cinque giorni a tre settimane. Dall’esterno, il nido appare come un foro circolare, ma all’interno contiene una comoda camera tappezzata di trucioli. Qui a maggio nascono i piccoli, che vi rimarrano poco più di tre settimane, costantemente nutriti dal padre, che può tornare al nido con il cibo anche 250 volte al giorno. Nella dieta del picchio rosso maggiore rientrano soprattutto le larve degli insetti del legno, che la lingua dell’uccello raggiunge nelle loro gallerie, ma anche formiche, semi, e qualche volta uova e nidiate dei piccoli uccelli del bosco. Tutta la sua vita si svolge sugli alberi, sui quali si arrampica agilmente, spostandosi con brevi voli da un tronco all’altro.
Il picchio rosso maggiore, lungo circa 23 cm, è nero con le parti inferiori, le spalle ed alcune zone del capo bianche. Il vertice è nero negli adulti e rosso nei giovani (che muta a novembre), le copritrici della coda sono rosse, e rossa nel maschio è anche la nuca. Vola a sbalzi e con una velocità notevole, però è poco resistente; sul terreno scende di rado, ma quando lo fa vi saltella con una certa disinvoltura. In agosto comincia a raccogliere pigne e ne fa delle riserve di cibo per i mesi invernali. Per il nido utilizza spesso le buche scavate da altri picchi altrimenti fa il nido scavando un buco nei tronchi d’albero e non lo imbottisce. L’accoppiamento avviene agli inizi della stagione primaverile, e la femmina depone da 4 a 6 uova piccole, allungate e molto fragili che cova alternandosi con il maschio per circa 16 giorni. La prole viene accudita fin quando non sia in grado di procurarsi il cibo da sola.

Scricciolo
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Media


















Lo scricciolo (Troglodytes troglodytes), lungo circa 10 cm, possiede una coda, di colore bruno-rossiccio con linee scure, molto corta.
E' un uccello sedentario, che si muove sul terreno saltellando oppure volando di cespuglio in cespuglio. E' diffuso in tutta l'Europa, l'Asia, il Nord Africa e nel Nord America. In Italia è stazionario e comunissimo ovunque. Trascorre l'estate nei boschi di montagna, raggiungendo anche i duemilaquattrocento metri, mentre d'inverno scende nelle pianure.Si stabilisce prevalentemente nelle nelle valli ricche di cespugli e con la presenza di corsi d'acqua. Non di rado frequenta i centri abitati e nei giardini cittadini. Raramente si posa su alberi molto elevatiNidifica quasi ovunque ne trovi la possibilità, in particolare nei cespugli o nelle cavità degli alberi, ma anche sul terreno e nei fori delle mura. Lo scricciolo spesso costruisce dei nidi da utilizzare solamente per il riposo.La riproduzione avviene a fine aprile, e consiste da 5 ad 8 uova di colore bianco-giallognolo. Alla covata bada solamente la femmina per circa 15 gironi, ed i piccoli restano a lungo nel nido, anche dopo aver imparato a volare.La sua alimentazione è costituita principalmente da insetti, ragni ed altri animaletti che trova sulle foglie o sul terreno. In autunno aggiunge alla sua dieta anche le bacche di qualsiasi genere.

Nitticora
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Bassa


















Airone piuttosto tozzo di medie dimensioni, la Nitticora possiede un piumaggio davvero singolare: le parti superiori, compreso il capo, sono grigio lavagna mentre le parti inferiori sono di un grigio molto pallido; il becco è corto e nero e le corte zampe sono giallo-rosato (rossastre nel periodo riproduttivo). In volo può apparire interamente grigio. Dietro il capo si sviluppa un ciuffo di piume filiformi bianche a formare una sorta di lunga cresta. I giovani al primo anno possiedono un piumaggio mimetico marrone con degli “spot” bianchi sul dorso che li fanno assomigliare ad un Tarabuso. Animale notturno (da cui il nome inglese) lo si può sentire e vedere al crepuscolo quando raggiunge in volo le zone di alimentazione; si potranno notare la sagoma tozza, le zampe poco sporgenti oltre la coda e i battiti d’ala profondi e regolari.Frequenta zone palustri, rive fluviali, piccoli laghi o lagune purché vi sia una discreta copertura arborea; nidifica, infatti sugli alberi, in colonie miste con altri Aironi, dette Garzaie, raramente su cespugli o tra le canne. In Autunno il grosso delle popolazioni si sposta in Africa.La Nitticora caccia al crepuscolo e di notte, lungo i margini delle zone umide, cibandosi di anfibi (soprattutto rane), pesci e insetti.

Tarabusino
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Bassa

















Il Tarabusino è un piccolo Airone abitante dei canneti che, oltre che per le dimensioni, si riconosce per le robuste zampi verdi e l’aspetto generale, scuro di sopra e chiaro nelle parti inferiori: i maschi adulti hanno, infatti, dorso e parte superiore del capo neri, “specchi” sulle ali biancastri e parti inferiori fulve; nelle femmine le parti scure superiori sono marroni, e nel complesso appare più striata, soprattutto su collo e petto. I giovani sembrano delle femmine opache, meno contrastate e molto striate, sia inferiormente che superiormente. Il becco è giallastro. In volo alterna planate a veloci e brevi colpi d’ala.
Il tarabusino frequenta tutte le zone umide con una sufficiente copertura vegetale, in particolar modo di canne e tife, dove forma piccole colonie. Durante le migrazioni non è raro trovare individui stremati negli ambienti più disparati, comprese alcune zone umide urbane. Trascorre l’inverno in Africa.
Per le modeste dimensioni riesce a predare prevalentemente artropodi, quali insetti e larve, e piccoli anfibi.

Airone bianco
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Media




















In Italia  è considerata specie migratrice regolare e in seconda istanza svernante e nidificante (dagli anni novanta) in Nord Italia e Delta del Po. Frequenta ambienti umidi, specialmente i canneti, le praterie umide, le rive di laghi e fiumi; occasionalmente la si può trovare in zone marine come banchi di alghe e zone scoperte di marea. La si può trovare anche in zone agricole specialmente nelle risaie allagate.
Questo airone è lungo circa 85-102 cm. L'Airone bianco maggiore è il più grande tra gli Ardeidae presenti in Europa. Ha il piumaggio completamente bianco che non cambia nell'arco dell'anno. Il becco è generalmente giallo e le zampe sono di colore nerastro o giallo sbiadito alla base durante l'anno. Come tutti gli aironi ha però un abito nuziale nella stagione riproduttiva. In questo periodo il becco diventa nerastro e le zampe diventano più gialle fino a rossastre. Il piumaggio è più brillante e le piume si estendono come un ventaglio sulla parte inferiore del dorso. In volo appare molto massiccio e come tutti gli aironi tiene il collo piegato a S. Si distingue dalla garzetta per: le sue maggiori dimensioni, i battiti più lenti delle ali ed il becco giallo nella stagione invernale.
Il maschio difende il proprio territorio eseguendo posture di minaccia tramite il rigonfiamento di queste penne, alternandovi anche brevi voli circolari e attacchi col becco. Vive in gruppi anche superiori alla decina d'esemplari.
Durante il periodo riproduttivo le penne ornamentali sono molto importanti come segnale visivo sia durante le parate nuziali che nell'aggressione contro individui estranei. Quando invece si incontrano i due partner c'è un cerimoniale di saluto: le penne vengono innalzate sul dorso mentre gli aironi sollevano le ali. Depone da 2 a 5 uova, di colore blu pallido grandi circa 61x43 mm. L'incubazione dura 25 giorni. L'airone bianco maggiore nidifica sia in coppie che in colonia, anche con altri Ardeidi. Il nido ha un diametro inferiore al metro ed è posto in canneti o sugli alberi. I giovani sono di colore bianco. Si allontanano dal nido dopo una ventina di giorni e volano dopo circa 6 settimane di vita.
Si nutre in maniera solitaria, a volte in piccoli gruppi, principalmente in zone umide. Usa solitamente la tecnica "walking slowly". Si nutre generalmente di pesci ma anche di insetti, anfibi e rettili; occasionalmente cattura anche piccoli mammiferi (roditori) o nidiacei di uccelli.
Questa specie ha un ampio areale (stimato in circa 10.000.000 km²) e una popolazione alquanto numerosa (stimata tra 550.000 e 1.900.000 esemplari). Per tali ragioni la IUCN la considera una specie a basso rischio di estinzione. Risente comunque dell'inquinamento delle acque dolci e del prosciugamento delle zone umide nonché del bracconaggio.

Folaga
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta


















Uccello acquatico dal piumaggio nero e della taglia di una piccola anatra. Presenta becco e placca frontale bianchi e occhi rossi; le zampe grigio-verdi terminano con lunghe dita lobate, che costituiscono un adattamento alla vita in ambienti acquatici. Gli individui maschio e femmina sono molto simili e quindi la specie non presenta dimorfismo sessuale; i sessi si distinguono prevalentemente dalla voce.
E' onnivora; la raccolta del cibo avviene in base alla disponibilità stagionale e può essere molto diverso nel corso dell'anno. Per esempio d'estate si nutre di canne, alghe, erbe, piante acquatiche e residui organici oltre a piccoli pesci, rane, molluschi, insetti e larve di insetti; d'inverno anche resti di pane e rifiuti.
Le folaghe hanno un carattere vivace e turbolento; si affrontano frequentemente in scontri rumorosi, ma senza gravi conseguenze. Inoltre fanno fronte comune contro i predatori, quali il falco di palude e la volpe: se particolarmente minacciati, si spostano in contemporanea, producendo un gran rumore e spruzzando acqua in giro. Il comportamento aggressivo è mirato alla difesa del proprio territorio: le minacce hanno il compito di intimidire gli avversari e di evitare dei reali conflitti, che costano ad entrambi i partner molte energie e possono condurre a ferimenti. I combattimenti non sono certo una prerogativa del maschio poiché anche le femmine si affrontano di frequente; tuttavia le lotte avvengono di regola tra individui dello stesso sesso.Durante il periodo della muta le folaghe, come gli altri Rallidi, perdono tutte le remiganti contemporaneamente e divengono, anche se per un breve periodo, incapaci di volare.
Nella stagione riproduttiva le coppie si isolano, ma negli altri mesi questi uccelli si riuniscono in grandi gruppi, su fiumi dal corso lento e laghi non soggetti al gelo. La folaga nidifica su acque stagnanti o che scorrono lentamente, ricche di sostanze nutritive, come laghi, stagni, fiumi lenti, ma anche su piccole superfici come pozze e laghetti di giardini. Il nido viene posto sulla riva o in acque poco profonde, ancorato ad alcuni rami; è una costruzione voluminosa con base vegetale e spesso con una rampa di accesso che consente ai piccoli di raggiungere l'acqua o tornare al nido senza difficoltà. Depone dalle 5 alle 10 uova, che sono di colore grigio-giallognolo con fitta punteggiatura scura, nel periodo che va da marzo a maggio, in genere con una sola covata l'anno.
Le cure parentali sono affidate ad entrambi i genitori. Il maschio e la femmina covano le uova per 23-25 giorni; il partner che non cova nuota nelle vicinanze e controlla le aree circostanti, restando in contatto vocale con l'altro. I piccoli in genere abbandonano il nido dopo alcuni giorni e sono in grado di volare a 8 settimane di vita.

Usignolo
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Media


















L'usignolo (Luscinia megarhynchos), lungo circa 17 cm, ha un piumaggio di colore bruno nelle parti superiori e biancastro in quelle inferiori, la coda invece è di colore bruno ruggine.I giovani possono essere confusi con quelli del pettirosso o del codirosso.E' diffuso nell'Europa occidentale, centrale e meridionale, nell'Asia Minore e nell'Africa del Nord. Sverna nell'Africa tropicale.In Italia è diffuso ovunque ed è quasi esclusivamente di passo o estivo, rarissimi sono gli esemplari che svernano nella nostra penisola. Sulle Alpi supera di rado gli ottocento metri di altitudine. Vive e nidifica quasi ovunque, sia nei boschi che nei giardini, preferendo comunque la pianura alla montagna, dove comunque è molto presente, purchè le falde dei monti siano coperte di boschi cedui.Sono infatti i boschi cedui, ed in generale tutti quelli a basso fusto, le sue dimore predilette. Dove non ha da temere insidie dall'uomo, si stabilisce nelle vicinanze dei centri abitati.L'usignolo costruisce il nido nelle buche del terreno o dei tronchi rovesciati e vi depone dalle 4 alle 6 uova, di colore grigio-bruno o opaco. Durante la cova il maschio si alterna alla femmina.  L'usignolo si ciba di larve di insetti e lombrichi, frutta in generale e durante l'autunno anche varie specie di bacche.

Fringuello
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta


















Specie che nidifica in tutta Europa, Asia occidentale e Africa settentrionale. In Italia risulta stazionario, comune e numeroso durante il passo e il ripasso (settembre-novembre e febbraio-aprile). Le caratteristiche zone di svernamento sono il bacino del mediterraneo e Africa settentrionale.Dimensioni piccole (19-23 gr.). Sessi simili. Testa e vertice ardesia, fronte nera con apici delle penne fulvi, dorso e groppone verde giallastri, mento, gola, petto e fianchi rosso vinato, addome e sottocoda color crema. La femmina appare nel complesso con meno rosso vinato e grigia nel petto. Muta completa a fine estate e parziale in primavera.Frequenta campagne alberate, radure di boschi di latifoglie. Specie gregaria eccetto nel periodo riproduttivo. Terragnolo e monogamo. Il maschio delimita il territorio di riproduzione emettendo il caratteristico canto “in versi” ripetuto per tutta la giornata. Il nido, costruito con molta cura dalla sola femmina viene posto su alberi ed arbusti e all'interno vengono deposte 4-5 uova che vengono incubate dalla sola femmina, mentre il maschio la alimenta, per 11-13 giorni. I pulcini, accuditi da entrambi i genitori abbandonano il nido a circa 15 giorni. Sono frequenti anche due covate all'anno. Alimentazione essenzialmente vegetale ma in primavera ed estate la dieta comprende anche sostanze animali.

Cornacchia
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta


















Gli ambienti che frequenta la Cornacchia grigia variano molto purché disseminati di alberi, siepi e boschetti che vengono utilizzati come punti di osservazione, di riposo e di nidificazione. A differenza di Gazza e Ghiandaia, risulta gregaria ed ha una struttura sociale molto gerarchica. I maschi difendono costantemente la loro posizione sociale mentre le femmine possono innalzare il loro livello sociale soltanto con il "matrimonio". Il nido viene costruito in marzo-aprile, su alberi o arbusti in prossimità di altri nidi. Vengono deposte 4-7 uova che vengono covate dalla femmina, mentre il maschio l'alimenta per 18-20 giorni. I piccoli che sono accuditi da entrambi i genitori per rigurgito sono in grado di lasciare il nido dopo circa un mese ma restano uniti alla famiglia anche per tutto l'inverno successivo. Specie monogama, con una covata annua. L'alimentazione molto varia (frutta, ortaggi,uova,carogne ecc.) ha reso questa specie ormai ubiquitaria.

Rondine
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta



















Il suo habitat naturale sono le campagne, i coltivi, ma anche le zone urbane. E' un piccolo uccello migratore presente in Europa, Asia, Africa e nelle Americhe con diverse sottospecie. Negli ultimi decenni, sia in Italia che in Europa si è avuto un declino costante nel numero di rondini, dovuto soprattutto all'uso massiccio di pesticidi in agricoltura che ha ridotto trasticamente il numero di insetti e alla contrazione del loro habitat naturale e dei luoghi di nidificazione.Le rondini comuni sono lunghe fino a 19 cm circa e presentano un piumaggio blu cobalto nelle parti superiori con fronte e gola castane ed il resto del corpo biancastro. Hanno una coda lunga e biforcuta, ali curve e aguzze e un piccolo becco diritto grigio-nerastro.Raramente si posa a terra e caccia insetti durante il volo. Vola a grande velocità e si nutre in volo di mosche, zanzare, libellule e di altri insetti volanti. I nidi, alla cui costruzione contribuiscono entrambi i sessi, sono fatti di fango con la parte interna rivestita di erba, piume ed altri materiali morbidi. In genere vengono realizzati sotto i tetti di case e costruzioni rurali (fienili e stalle). La femmina depone da 2 a 6 uova anche due volte all’anno. Le uova si schiudono dopo 16 giorni circa. I piccoli vengono nutriti da entrambi i genitori.

Passero
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta





















Il passero domestico o passera europea o passera oltremontana (Passer domesticus), chiamato più spesso semplicemente passero, è forse l'uccello più comune in Italia e in Europa, sia nelle aree urbane che nelle campagne. Non migratorio. Vive in stormi anche grandi ed è socievole anche nel periodo di cova. Nell'area apina sono presenti le sottospecie Passera d'Italia (Passer domesticus italiae) e Passera oltremontana (Passer domesticus domesticus).Piumaggio superiormente bruno-castano (maschio) o bruno-grigiastro (femmina) con striature longitudinali brune, inferiormente bianco-grigiastro; nei giovani simile alla femmina.Il becco è breve, conico, bruno; nero in primavera-estate (maschio). La testa ha guance biancastre, più chiare nel maschio, mento e gola neri (maschio); nella sottospecie oltremontana con vertice grigio nel maschio. Ali con barra biancastra (più evidente nel maschio).Nidifica sotto le tegole, negli anfratti di edifici e occasionalmente sugli alberi. Depone da 4 a 8 uova per covata (diametro di circa 1,5 cm). L'incubazione dura 13-14 giorni (2-3 covate all'anno). La prole è nidicola e s'invola a 14-18 giorni.Il volo ha rapidi battiti d'ali, ondeggianti.

Airone Cenerino
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta



















Si distingue dagli altri aironi per le grandi dimensioni (90-98 cm di lunghezza). Ha una livrea grigio cenere (da cui il nome). Le parti superiori sono grigie, il collo e la testa bianchi con una striscia nera sulla nuca. Il lungo e affilato becco è giallastro, le grandi zampe brunastre, ma entrambi diventano di colore rossastro in primavera. Il volo è potente, con lenti e profondi battiti di ala. L'apertura alare, nei maschi adulti, in taluni casi può raggiungere 2 mt.di ampiezza. La silhouette in volo è caratteristica, tiene la testa arretrata tra le spalle, come a formare una "S", e le zampe estese. Frequenta stagni, risaie, prati allagati, canali, fiumi, laghi, e coste marine. Se ne sta immobile per lungo tempo nell'acqua bassa nell'attesa della preda, di solito costituita da rane, pesci, rettili, che cattura con un fulmineo colpo del lungo becco. Nidifica in colonie con altri aironi (garzaie), predilige costruire il nido su alberi alti, ad almeno 25 mt.di altezza. Anche se vi sono casi in cui i nidi sono posti su alberi più bassi o nei canneti. Il suo areale di nidificazione è il più settentrionale tra quello degli Aironi Europei, quindi alcune popolazioni sono soggette ad un elevato tasso di mortalità negli inverni più rigidi. Comunque è riscontrato che, in questo caso, la specie ha forti capacità di recupero nella consistenza numerica, tanto da diventare l'airone più diffuso nelle aree nord occidentali europee.

Ballerina bianca
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta

















La ballerina bianca è diffusa in tutta Europa tranne che in Scandinavia; presente inoltre sia in Africa che in Asia, sino all’Equatore; in Italia si trova al settentrione, ma nella stagione invernale migra verso il meridione, popolando pianure e campi coltivati e zone costiere e acquitrinose.Il maschio è di colore grigio-argento, invece la femmina è più opaca;il maschio ha la testa e il bavaglio neri, la faccia bianca ma in inverno le parti scure vengono prevalentemente sovrastate dal bianco; le ali sono grigie con delle strisce orizzontali bianche; possiede un becco sottile e appuntito da cui fuoriesce un trillo, costituito da note melodiose e varianti; la caratteristica principale è la lunga coda.Il periodo degli accoppiamenti va da aprile ad agosto; nidifica in cavità ben nascoste da piante, oppure in nidi abbandonati, dove depone da 4-7 uova bianche-grigiastre con macchie nere che solo la femmina cova per 14 giorni; i piccoli vengono accuditi da entrambi i genitori per lasciare il nido dopo due settimane dalla nascita.Si ciba d’insetti acquatici e delle loro larve, di ragni,mosche e piccoli molluschi.

Cavaliere d’Italia
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Bassa

















Il cavaliere d'Italia misura circa 37 centimetri di lunghezza e pesa da 140 a 180 grammi. Le sue zampe rosse sono lunghissime e, in volo, superano di molto la coda. La parte inferiore del corpo è bianca mentre il dorso e le ali sono neri. Maschio e femmina risultano alquanto simili; le macchie nere, di dimensioni variabili, che ornano il corpo e la nuca nel piumaggio nuziale, essendo meno pronunciate nella femmina, permettono di distinguere i due sessi. Esso nidifica nell'Europa meridionale, in alcune zone dell'Europa centrale, in gran parte dell'Africa, nelle regioni meridionali e orientali dell'Asia, dell'Australia, in Nuova Zelanda e in America, dal sud degli Stati Uniti sino all'Argentina. E' un uccello parzialmente migratore, ma le sue migrazioni non hanno grande espansione. In Italia è più frequente in primavera che non in autunno. E' un uccello socievole. Al di fuori del periodo degli amori, in cui si formano le coppie, il cavaliere d'Italia vive in piccoli gruppi. Ma anche durante il periodo della riproduzione le coppie non si allontanano le une dalle altre e nidificano in piccole colonie. Esso cammina con passo leggero ed elegante, ma le zampe lunghe fanno sembrare questa sua andatura un pò barcollante. Si alza in volo battendo rapido le ali, ma quando ha raggiunto una certa altezza vola lentamente tenendo le lunghe zampe distese all'indietro. Prima di posarsi, plana descrivendo uno o più cerchi. Lo si può trovare nelle zone paludose e ama trattenersi nei luoghi più umidi, dove l'acqua è invasa dalle erbe, e vi nuota per tutto il giorno. Il cavaliere d'Italia si nutre d'insetti e delle loro larve, di molluschi e di altri piccoli animali. Il nido è fatto di una buca poco profonda, scavata nel terreno fangoso o nella sabbia ed è tappezzata con fili d'erba, circondato d'acqua e consolidata con alcuni sassolini. Durante il periodo degli amori, la sua voce acuta risuona nel silenzio della campagna. Le 4 uova brune, macchiate di nero e di grigio, vengono covate alternativamente da entrambi i genitori per un periodo di 25 giorni.

Cicogna bianca
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Bassa




















Grande uccello dall'aspetto superbo e slanciato.Nell'immaginario collettivo della storia dell'umanità è considerata portatrice di buon auspicio e simbolo di fertilità.Secondo la leggenda "porta i bambini" quindi è sempre stata amata dalla gente.In piedi ha una altezza superiore al metro ed una apertura alare che supera il metro e mezzo.Il becco, lungo 15-20 cm, di colore rosso arancio come le zampe è forte e appuntito.Maschi e femmine sono praticamente indistinguibili, anche se i primi sono generalmente più grandi.E' praticamente priva di voce. Gli adulti non emettono suoni ad eccezione di un debole sibilo.Il principale suono di entrambi i sessi è il battere continuo del becco (in inglese chiamato bill-clattering).Questo suono è utilizzato in varie situazioni sociali e durante la cerimonia di saluto.Quando maschio e femmina si incontrano o si avvicinano, uno dei comportamenti caratteristiche della specie è rovesciare completamente il collo all’indietro battendo ripetutamente il becco.Tale comportamento è l’opposto dell’atteggiamento di minaccia “ a becco avanti “ ed elimina ogni aggressività tra i compagni.Possiede un volo maestoso che inizia con una lunga rincorsa ed un battito di ali possente sino al raggiungimento delle alte quote, dove sfrutta le correnti ascensionali volando come un aliante, con il minimo dispendio di energia.Animale carnivoro, si nutre di piccole prede (insetti, piccoli mammiferi, anfibi,rettili) che caccia sia nell'erba alta che nell'acqua degli stagni.Nidifica sugli edifici, sui pali della luce, sugli alberi, spesso nelle vicinanze delle abitazioni.

Cinciallegra
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta


















La Cinciallegra (Parus major) è la più grande cincia appartenente alla famiglia dei Paridi. E’ lunga circa 14-15 cm; la testa e il collo sono nero-bluastri brillanti con guance bianche e ali e coda grigio-azzurre. Il dorso è verdastro, le parti inferiori gialle con una striscia centrale (definita “cravattino”) nera, che corre longitudinalmente dalla gola all’addome; nei maschi è leggermente più larga. Le zampe sono grigio-blu, il becco nero e gli occhi bruno-neri. I giovani hanno il vertice brunastro e guance gialline. E’ una specie tipicamente arborea, si arrampica sui rami.Molto attiva, curiosa e allegra, la cinciallegra scende raramente al suolo. Il suo canto è semplice, ma non sgradevole, e le sue note sono limpide e chiare; non è raro che imiti gli altri uccelli nel loro canto.
Abita i boschi misti e di latifoglie, le aree agricole, i giardini e i parchi; sverna nel territorio di nidificazione. Diffusa e comune, si spinge fino a quote verso i 1500 metri.
Nidifica in buchi nei muri, in cavità di alberi e cassette nido, da fine marzo a luglio, portando a termine 2 covate annue. La coppia costruisce un nido di muschio rivestito di peli animali; in esso la femmina depone dalle 5 alle 10 uova (anche 15), bianche, macchiettate di bruno rossiccio. La femmina cova 12-16 giorni; i giovani vengono alimentati da entrambi i genitori e si involano dopo 19-20 giorni.
Si nutre di una grande quantità di insetti e larve, ragni, piccoli invertebrati e vermi; in inverno anche sementi contenenti grasso e bacche. Cerca il cibo prevalentemente sugli alberi, ma anche sul terreno e nelle mangiatoie artificiali. Apre semi e noci con il forte becco. Il cibo viene sminuzzato col becco, tenendolo fermo con le zampe.
Quando il cibo abbonda ne tiene da parte delle riserve per i giorni di magra. Se ne ha occasione, non esita a uccidere i nidiacei di altri uccelli.
E’ diffusa in tutta l’Europa,ad eccezione dell’Islanda. Nei territori di nidificazione settentrionali è migratore parziale.

Gazza
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta


















La gazza o gazza ladra (Pica pica, Linnaeus 1758) è un uccello della famiglia dei corvidi.Il suo piumaggio è bianco e nero e ha dei riflessi che possono variare, a seconda della luce, dal grigio al verde metallico. I sessi non si distinguono esteriormente. Le gazze raggiungono un peso che va dai 200 ai 250 g e sono generalmente lunghe circa 45 cm.
Le gazze si nutrono di carogne, frutti, ragni, insetti, ma anche di uova e nidiacei di altri uccelli.
Le gazze covano nei loro nidi costruiti sugli alberi, [non chiaro] e da lontano si comportano come fossero esaminati. Depongono dalle 4 alle 8 uova per volta. I genitori si curano della prole per 22-24 giorni, dopodiché i piccoli diventano atti al volo.
Il nido è costituito da due parti: la coppa, costituita da un intreccio di ramoscelli tenuti insieme da fango e rivestita internamente con uno strato di sottili fili di erba; la copertura, costituita solo da ramoscelli intrecciati.
I ramoscelli che circondano la coppa hanno lo scopo di ancorare la struttura ai rami della pianta che ospita il nido; essi vengono posati in stretta collaborazione tra il maschio e la femmina: uno tiene in posizione il ramocello da sistemare e l'altro provvede ad intrecciarlo con gli altri ramoscelli del nido e con i rami dell'albero.

Gabbiano
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta




















Il gabbiano comunue appartiene alla famiglia dei Laridi, detti anche uccelli spazzini, è molto diffuso in Europa, in particolare modo nelle zone costiere dov'è facile vederli, riposare in gruppo sulla spiaggia, o in volo acrobatico sopra l'acqua per poi tuffarsi a caccia di cibo. Le ali del gabbiano sono snelle e appuntite con apertura massima di circa 1 metro, il suo piumaggio è bianco su tutto il corpo, grigio sulla parte superiore delle ali con la classica striscia nera, in estate la testa assume una colorazione bruno scuro, ma in inverno diventa una piccola macchia scura dietro l'occhio. Il becco è di colore rosso come le zampe, è lungo sottile e robusto, a forma di uncino che gli permette di afferrare saldamente le prede e di tagliuzzarle quando è necessario.Il gabbiano vive in colonie dove nidifica due volte l'anno e produce dalle due alle tre uova che coverà per una ventina di giorni. Le uova sono biancastre con puntini scuri. Una volta nati pulcini sono di colore grigio puntinato scuro. Finita la stagione riproduttiva sia i giovani che gli adulti si riuniscono nuovamente alla vita sociale della colonia." Lunghezza media: 40 cm Apertura alare: 1 m. circa

Gallinella d’acqua
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta




















La gallinella d'acqua è un uccello massiccio (33-35cm) che non presenta evidente dimorfismo sessuale, il maschio e la femmina hanno infatti le stesse caratteristiche fisiche, il piumaggio pressochè bruno/nero, con sottocoda bianco e strisce bianche sui fianchi, becco rosso con punta gialla e zampe grigio-verdastre. Le dita sono lunghissime, cosa che le permette di camminare agilmente tra la vegetazione palustre. I pulcini sono neri fuligginosi con il becco rosso brillante.Ogni habitat d'acqua dolce, dal piccolo stagno al lago, dal ruscello al fiume, offre ospitalità alla gallinella d'acqua a condizione che siano presenti ricca vegetazione e canneti. Si alimentano principalmente di foglie di painte acquatiche, lumache, piccoli pesci ma anche di bacche e frutta.Generalmente le gallinelle d'acqua conducono una vita solitaria ma in inverno possono formare piccoli gruppi. Alza e abbassa continuamente la coda quando è allarmata e si tuffa occasionalmente in caso di pericolo. Nuota con grazia scuotendo la testa. Il volo solitamente è lento, con zampe pendenti.I nidi vengono allestiti al riparo nel fitto della vegetazione. Il nido è costruito appena sopra al livello dell'acqua con materiale vegetale. Le uova deposte variano dalle 5 alle 10 e vengono covate da entrambi i genitori per circa 22 giorni. I pulcini appena nati sono subito in grado di nuotare, ma hanno bisogno di essere nutriti dai genitori e, a volte, anche dai fratelli più grandi. Diventano indipendenti dopo 6-7 settimane.

Germano reale
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta


















Popola tutto l’emisfero settentrionale, in Italia nidifica dappertutto e si vede maggiormente in inverno e nei mesi di ottobre, novembre febbraio e marzo ; il suo habitat sono acque ferme ricche di vegetazione. Il maschio ha la testa verde con riflessi metallici e alla base del collo presenta un anello di colore bianco; il corpo è interamente grigio, tranne nella zona in prossimità del collo che è rosso bruno; le penne caudali sono bianche e nere; sull’ala ha una banda blu e due strisce bianche; i piedi come tutti gli acquatici sono palmati e sono di colore arancio; il becco invece è giallo pallido; c’è un notevole dimorfismo sessuale, in quanto la femmina è di colore nocciola; nel periodo successivo alla muta gli esemplari maschi e quelli femmina hanno colori più spenti rispetto a quelli che mantengono il resto delle stagioni; gli esemplari giovani invece hanno i colori della femmina.

 














Comportamento: nidifica sulla terra ferma in prossimità dell’acqua; si accoppia da marzo a maggio e i maschi spesso e volentieri si contendono la stessa femmina; la femmina costruisce il nido con foglie ed erba, imbottendolo di piume; depone da 7 a 12 uova di colore verdastro che cova per un mese; i piccoli lasciano il nido appena nati e incominciano a volare dopo un paio di mesi; la riproduzione di esemplari domestici si è dimostrata semplice con l’aiuto di incubatrici; e necessario però dopo quindici giorni di incubazione inumidire le uova con un vaporizzatore e lasciarle asciugare per circa 15 min. all’esterno dell’incubatrice; questa operazione si deve ripetere un giorno si e uno no fino a due giorni prima della schiusa ed è comune a tutte ! le uova di palmipedi.Si nutre di piante acquatiche insetti, vermi, lumache, larve e molluschi.

Garzetta
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Media


















E' un piccolo airone bianco candido (50-60 centimetri) di ambiente umido. Molto snella, presenta piumaggio bianco, zampe nere e piedi gialli, collo sottile, becco nero e affusolato. La garzetta è distribuita prevalentemente nelle zone del Mediterraneo, assidua frequentatrice di laghi, lagune, risaie, fiumi e aree costiere.
In volo la garzetta presenta la sagoma tipica degli Aironi con la testa retratta tra le spalle, il collo piegato a Z e le ali battute lentamente.La garzetta ha l’abitudine di pescare pesciolini nell’acqua molto bassa inseguendoli a lunghe falcate o insidiandoli da un posatoio emerso. Si ciba anche di larve e crostacei che trova nelle acque basse e aperte; a volte capita che la preda venga trafitta dal becco potente e appuntito con un improvviso movimento del capo. Nidifica in colonie miste insieme ad altre specie, costruendo grandi nidi tra i cespugli più alti o fra i rami dei salici e dei pioppi. Il nido è costruito con rami secchi e canne. Tra marzo e giugno la femmina depone dalle 3 alle 5 uova blu-verdastre, che vengono covate per circa 20 giorni. I piccoli sono completamente indipendenti dopo 2-3 settimane; sanno correre con grande agilità tra gli alberi della colonia e se cadono, al suolo o in acqua, cercano di salire rapidamente sui tronchi più vicini.
La garzetta vive in Europa Meridionale, Asia meridionale, Africa e Australia: in Italia nidificano 9.000 coppie di garzetta (circa il 22% della popolazione europea) a cui durante le migrazioni si sommano alcune migliaia di individui di passo o svernanti. In Italia è presente soprattutto nella pianura Padana e in particolare nella zona delle risaie tra Lombardia e Piemonte dove colonie di centinaia di nidi sono distanti tra loro 4-10 km. E’ diffusa ed abbondante anche nelle zone umide costiere dell'alto Adriatico e vi sono colonie localizzate nell’Italia peninsulare e in Sardegna. Generalmente nidifica in colonie miste con altri Ardeidi, specialmente con la Nitticora. Andatasi oggi progressivamente riducendo la minaccia del bracconaggio, la minaccia più grave per la garzetta come per gli altri ardeidi è la distruzione degli habitat e in particolare dei boschi ripariali dove si possono istallare le colonie di nidificazione.
La garzetta è generalmente silenziosa, durante la cova emette un caratteristico gorgoglio oltre a versi simili a quelli degli altri ardeidi, anche se meno forti (un nasale "ksii" e un gracchiante "kaark").

Martin pescatore
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta





















Il martin pescatore (Alcedo atthis) è lungo 16/17 cm, con un becco lungo, grosso alla base, ali e coda brevi e piedi piccoli. Nelle parti superiori è blu-verde metallico, in quelle inferiori e sulle guance giallo ruggine, ai lati del collo spicca una macchia bianca.
E' dotato di un volo sempre rapido e uniforme, che gli permette di fendere l'aria in linea retta, mantenendosi in una direzione parallela a quella del livello del liquido e seguendo così le tortuosità del fiume senza mai allontanarsi dall'acqua.
A causa dei piccoli piedi  si limita a saltellare su qualche pietra o qualche palo, e non cammina mai sul terreno.
E' un uccello poco socievole e vive solitario e non tollera alcun concorrente nel suo territorio di caccia.
Vive in tutta l'Europa centrale e meridionale, nell'Asia centro-meridionale e gran parte dell'Africa. In Italia è stazionario e di passo ed è comune ovunque.
Vive sempre vicino ai corsi d'acqua dolce, fiumi, laghi e stagni e dimostra predilezione per i boschetti e per i cespugli che fiancheggiano i corsi d'acqua limpida.
E' un uccello sedentario e rimane posato per varie ore su un medesimo ramo, con lo sguardo rivolto all'acqua, in attesa della preda.
L'accoppiamento ha luogo a fine marzo o ai primi di aprile, periodo in cui la coppia si mette alla ricerca di un luogo adatto alla nidificazione. Il nido, di solito. è situato su di un cunicolo scavato in argini sabbiosi, e richiede il lavoro di entrambi i coniugi per circa tre settimane. La stessa cavità viene riutilizzata per vari anni di seguito, ma l'abbandona appena si accorge che ha subito qualche modificazione.
Nel nido vengono deposte, tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio, 6 o 7 uova dalle quali sgusciano dopo circa quindici giorni i piccoli che vengono nutriti da entrambi i genitori.
Il martin pescatore si nutre principalmente di pesciolini e di granchi, a cui aggiunge molti insetti, destinati soprattutto ai piccoli. In quanto molto vorace necessita di una grande quantità di cibo ed ogni giorno, per saziarsi, deve mangiare dieci o dodici pesciolini lunghi un dito. Non di rado riesce ad impadronirsi anche di prede abbastanza grosse.
Pesca solamente con il becco tuffandosi fulmineo da un ramo o da un masso. Gli bastano pochi colpi su di un sasso per uccidere la preda e per ingoiarla, certe volte deve lanciarla in aria e riafferrarla con il becco per disporla in una posizione migliore.
Non di rado, quando individua una preda, si solleva perpendicolarmente sullo specchio d'acqua, si libra per un po', mira in basso e poi si lascia precipitare e affondare nell'acqua. Durante questa operazione, se l'acqua è poco profonda, corre il rischio di ferirsi contro il fondo, mentre se è troppo profonda, la preda gli sfugge facilmente.

Pettirosso
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Alta




Il Pettirosso è un uccellino conosciutissimo di piccole dimensioni (circa 135 mm.) diffuso in tutta Europa, in Italia lo si vede e lo si sente spesso in inverno nei giardini, nei parchi ed in campagna, mentre rovista tra le foglie secche e i muschi in cerca di piccoli insetti. Non ha timore dell’uomo e accetta volentieri piccole mollichelle di pane, in campagna molte volte segue il contadino ,che vangando il terreno porta allo scoperto piccoli insetti.. La femmina ha il colore rosso del petto più pallido, i maschi sono territoriali e attaccano altri maschi se questi invadono il loro spazio vitale. Il nido viene costruito a terra ben nascosto tra un ciuffo d’erba o sotto un ceppo d’albero, vengono deposte 3-5 uova finemente punteggiate di rossastro la cova dura 12-15 giorni, i piccoli s’involano dopo 13-15 giorni.

Sgarza ciuffetto
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Media


















Piccolo airone tozzo, dal collo grosso con piumaggio fulvo chiaro e ali bianche.
Altezza approssimativa 45-47 cm, apertura alare 87 cm circa.
Si distingue per una cresta lunga cascante sulla nuca, da qui il nome di Sgarza (Airone) Ciuffetto.
Il becco sottile e allungato è di colore azzurro-blu con estremità nera durante il periodo riproduttivo, mentre in inverno è verde scuro.
Frequenta solitamente le zone umide dell'Europa meridionale, nidifica nei canneti o sugli alberi, di solito in colonie con altri aironi di piccole dimensioni.
Predilige le zone paludose con abbondante vegetazione flottante o con canneto rado, anche se nidifica tra saliceti cespugliosi e ontaneti. Frequenta anche risaie, canali e stagni. Si nutre di piccoli pesci, anfibi ed invertebrati acquatici.
Airone silenzioso di abitudini tendenzialmente crepuscolari, di giorno è spesso nascosto nel folto della vegetazione, impenetrabile anche allo sguardo.
Al contrario dell'Airone Guardabuoi è solitario e schivo ed in volo sembra più esitante. La voce è un rauco "grè", simile al richiamo del Germano reale. Migratrice regolare, arriva in Aprile e parte in Ottobre.
In Italia è presente in Toscana, in Puglia ed in altre zone, ma la maggior densità è riscontrata nella Pianura Padana, in aree in cui è predominante la coltura risicola.

Verdone
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Media


















Questo fringillide è diffuso in tutta Europa, in Irlanda, negli Urali, in Russia sino all’interno dell’Asia; molto frequente in Italia soprattutto nella stagione autunnale, in quanto oltre a quelli staziali si aggiungono quelli della zona alpina per svernare.
Ha il corpo abbastanza robusto e grande, è di colore verde brillante o opaco; ha le ali e la coda gialle; è dotato di un robusto becco di colore rosa chiaro; il maschio nella stagione estiva è verde acceso con delle macchie gialle sia sulla coda che sulle ali, invece nella stagione invernale il verde si opacizza, la femmina è più opaca rispetto al maschio e presenta meno giallo sulle secondarie e sulle timoniere.
Frequenta aree boschive, parchi, giardini e campagne; è un fringillide un po’ selvatico; nidifica nelle zone boschive in un nido fatto di muschio ed erbe rivestito con piume e sottilissime radici;depone sino a quattro uova di colore bianco-azzurre con macchie scure, che cova per 13-14 giorni; fa due covate l’anno una in maggio,l’altra in giugno.
Si nutre prevalentemente di semi, ed è ghiotto di semi di girasole e di arachidi; si nutre anche con cibo verde e con bacche quando sono disponibili.

Colombaccio
Livello di frequenza al Laghetto di Basiglio: Media



















l colombaccio è lungo dai 40 ai 42 cm e, perciò, sostanzialmente più grande del piccione (Columba livia). La sua apertura alare va dai 75 agli 80 cm e può pesare dai 460 ai 570 grammi. I sessi si assomigliano: la testa e la schiena sono bluastri, la coda e la punta delle ali scure. Il petto è di un colore rosa-grigio un po' più chiaro. Una caratteristica tipica sono le macchie bianche sul collo, che tuttavia non formano un anello. Il collo ha una colorazione verdastra. Durante il volo, sulla parte superiore delle ali, si possono riconoscere delle fasce trasversali bianche che sono il principale segno di riconoscimento dalle specie simili, piccione comune e colombella).
Lo spazio vitale dei colombacci sono le foreste di tutti i tipi, soprattutto le foreste di margine, ma anche i giardini e i parchi cittadini. Sono diffusi in Medio oriente e tutta Europa, a parte del nord della Scandinavia e in Islanda, dalla zona del Mar Nero fino alle regioni settentrionali della Tunisia, dell'Algeria e del Marocco.
Nonostante la corporatura un po' rotonda, il volo è veloce, diretto e soprattutto consente al colombaccio di cambiare senza esitazione direzione e di fuggire repentinamente in caso di necessità. Quando spiccano il volo producono un rumore sonoro. Si sposta in stormi numerosi alla ricerca di cibo, senza disperdersi ogni volta che si esaurisce un'area di pascolo.
I colombacci si nutrono di semi, bacche, pomi, radici e talvolta piccoli invertebrati. In autunno e in inverno mangiano soprattutto i frutti dei faggi e le ghiande delle querce.
Il colombaccio abbandona le regioni più settentrionali d'autunno per poi ritornarvi in primavera. Al contrario è stanziale nell'Europa centrale e meridionale. In questi ultimi anni, delle significative popolazioni si sono stanzializzate anche in Italia, tuttora in aumento progressivo.

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