Uccelli del Parco sud Milano

Il Parco sud Milano è ricco di zone umide, costituite da corsi d'acqua, laghi di cava, rogge, cavi, canali, fontanili, marcite, risaie, e gli uccelli acquatici rappresentano quindi l'elemento faunistico più evidente, grazie anche alle loro notevoli dimensioni che ne consentono l'osservazione anche ad occhio nudo.
Le zone umide del Parco comprendono anche le aree golenali del Lambro e del Lambro Meridionale, che conservano ancora ambienti di un certo pregio naturalistico, a dispetto dell'inquinamento delle acque, peraltro in via di attenuazione con l'entrata in funzione dei depuratori di Milano. Insieme agli altri corsi d'acqua minori, rappresentati dal colatore Addetta, dal canale Muzza e dal torrente Molgora, esercitano un forte richiamo sugli uccelli acquatici.

Altri ambienti ricchi di uccelli acquatici sono i laghi di cava, una settantina in tutto, che rappresentano le aree in cui si concentra maggiormente l'avifauna acquatica svernante.
La destinazione funzionale di queste aree influenza sensibilmente la presenza degli uccelli acquatici, in relazione al disturbo derivante dalle attività che vi si svolgono.


















I laghi più importanti sotto il profilo ornitologico sono l'Idroscalo, il maggiore (79 ha), con l'adiacente Laghetto delle Vergini, tranquillo e ricco di vegetazione, i bacini del Parco delle Cave, bonificati e destinati ad attività naturalistico-ricreative, le vasche della Zona Umida di Pasturago, e, ancora, il Lago Boscaccio e il Lago di Basiglio, che annoverano i contingenti di uccelli acquatici svernanti più numerosi.


















Tra le zone umide si annoverano anche le marcite e le risaie. Le prime, oggi assai ridotte in numero ed estensione, sono frequentate dall'avifauna acquatica durante l'intero arco dell'anno; le risaie, allagate soltanto a partire dal mese di aprile, non sono di alcun interesse per gli svernanti ma assumono una notevole rilevanza durante il passo primaverile ed il periodo riproduttivo.
















Altri ambienti frequentati dagli uccelli acquatici sono i fontanili, di origine artificiale ma ormai connaturati al paesaggio nella pianura sud milanese e le ramificazioni della rete irrigua, costituite da rogge e canali. Un cenno a parte merita la Garzaia di Carpiano, l'unica attualmente presente nel Parco, che ospita molte decine di nidi di aironi cinerini e altri ardeidi, in un boschetto ripale localizzato in un'isola interna ad una lanca morta del Lambro meridionale, al confine con la Provincia di Pavia.



















Alla luce dei dati fin qui raccolti, si sottolinea la presenza nel territorio del Parco di migliaia di uccelli acquatici svernanti, appartenenti però ad un numero di specie non elevato; le più frequenti sono il gabbiano comune, il germano reale, il cormorano, lo svasso maggiore, l'airone cinerino e la gallinella d'acqua.

















Tra le specie più rare, anche a livello nazionale sono state censite l'albanella reale, grosso rapace legato alle zone umide e svernante regolarmente nel Parco con pochi individui, il tarabuso, l'airone bianco maggiore, nonché la strolaga minore e la strolaga mezzana, entrambe presenti irregolarmente.Grande interesse rivestono i dati raccolti nelle risaie nel corso delle migrazioni primaverili. Inquesto caso i protagonisti divengono i piccoli trampolieri, in aprile favoriti dalla presenza di superfici estese più di 10.000 ha con acque basse, costituite dai campi di riso appena allagati. 



















Tra i limicoli più abbondanti si annoverano il piro-piro boschereccio, la pantana, il totano moro, il combattente, la pettegola, il corriere piccolo, nonché il cavaliere d'Italia e la pavoncella entrambi, con una certa sorpresa, rinvenuti anche come nidificanti. Tra le anatre sono presenti le marzaiole.
Durante il periodo estivo gli ambienti più idonei per la nidificazione si sono rivelati i laghi di cava, soprattutto laddove è presente un pò di vegetazione sulle rive. Le specie più comuni sono il germano reale e la gallinella d'acqua, che si utilizzano anche le rogge e i canali, ma sono presenti anche lo svasso maggiore, il tuffetto, la folaga, il tarabusino.


















I risultati dei censimenti hanno avuto il merito di sottolineare ulteriormente l'importanza naturalistica di questo territorio e suggeriscono di investire energie e risorse nel recupero naturalistico dei laghi di cava, come in qualche caso è stato fatto, in particolare al lago di Basiglio, al lago Boscaccio, al Parco delle Cave, e in una cava privata presso Colturano.

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